Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e la telemedicina rappresentano i due pilastri fondamentali su cui si basa la strategia per la digitalizzazione della sanità in Italia, come previsto dalla Missione 6 “Salute” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Questi strumenti innovativi mirano a rendere il sistema sanitario più accessibile, efficiente e incentrato sul cittadino, favorendo una migliore presa in carico dei pazienti e una maggiore continuità delle cure sul territorio.
Progetti Regionali di Telemedicina
I fondi del PNRR per la telemedicina, pari a 1,5 miliardi di euro, sono in fase di ripartizione tra le regioni e le province autonome per assistere da remoto a casa loro 800 mila pazienti fragili o allettati entro il 2026.
In particolare, 527 milioni verranno divisi tra Puglia e Lombardia, che con le loro centrali d’acquisto fanno da capofila per l’acquisizione di postazioni di lavoro e l’acquisto di servizi.
L’obiettivo delle 21 regioni è raggiungere entro il 2023 con televisite e telemonitoraggi 158.433 pazienti, per arrivare a 475.300 entro il 2025 e a 792 mila a fine 2026, vicini al target di 800 mila previsto dalla Missione 6 del PNRR.
Ogni regione ha delineato dei target e delle postazioni dove installare le apparecchiature.
Ad esempio, l’Emilia-Romagna prevede 20 mila postazioni distribuite tra case di comunità, ospedali, studi dei medici di famiglia e pediatri, e Centrali operative territoriali, con l’obiettivo di prendere in carico subito 12 mila pazienti per il telemonitoraggio.
Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) ha pubblicato i documenti dei bandi di gara delle Regioni capofila Lombardia e Puglia, funzionali alla realizzazione dei progetti di telemedicina delle regioni e province autonome, insieme ai progetti di telemedicina di tutte le regioni, con schede progetto, piani operativi e modelli organizzativi.
In Emilia-Romagna, il primo progetto regionale di telemedicina 2016-2022, finanziato con oltre 600mila euro di risorse statali, ha coinvolto pazienti complessi con patologie croniche attraverso un’unica piattaforma regionale.
Da giugno 2021 a giugno 2022 sono stati telemonitorati complessivamente 262 pazienti, con un alto grado di soddisfazione sia dei pazienti (97%) che degli operatori sanitari (76%).
I risultati hanno contribuito all’elaborazione del modello organizzativo per l’implementazione dei servizi di telemedicina che rientrano negli interventi attuativi del PNRR.L’obiettivo della Regione Emilia-Romagna è allestire sul territorio 20mila postazioni dedicate alla telemedicina entro il 2025 e garantire la presa in carico di 12mila pazienti ad elevata complessità e fabbisogno assistenziale.
Investimenti e Opportunità PNRR
Negli anni scorsi, gli investimenti nella sanità digitale in Italia sono stati inferiori rispetto a quelli dei principali paesi europei di riferimento, nonostante un incremento del 7% della spesa nel 2022 rispetto all’anno precedente, secondo i dati dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano.
Tuttavia, il Piano Triennale dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e i fondi stanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in particolare nella Missione 6 dedicata alla salute, offrono ampi spazi di crescita per la digitalizzazione del sistema sanitario italiano.
La Missione 6 del PNRR prevede due importanti linee di investimento:
- 7 miliardi di euro dedicati alle reti di prossimità, per lo sviluppo di strutture intermedie e della telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale;
- 8,63 miliardi di euro per innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale, finalizzati al rinnovamento e all’ammodernamento delle strutture tecnologiche e digitali, tra cui il completamento e la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).
Nonostante le disponibilità economiche e le indicazioni degli ambiti di intervento, quasi la metà (49%) dei principali decisori delle strutture sanitarie indica come ostacolo la difficoltà di comprendere come realizzare concretamente questa opportunità, secondo i dati dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano.In questo contesto, risulta utile identificare le piattaforme e le architetture portanti che rappresentano il tessuto connettivo su cui innestare le soluzioni digitali territoriali.
Tra queste, il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e la Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT) costituiscono i pilastri fondamentali per la digitalizzazione della sanità italiana, favorendo l’interoperabilità dei dati sanitari, la continuità assistenziale e l’erogazione di servizi di telemedicina su tutto il territorio nazionale.
Fondi PNRR per FSE
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) stanzia 1,38 miliardi di euro per potenziare il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e garantirne la diffusione, l’omogeneità e l’accessibilità su tutto il territorio nazionale da parte degli assistiti e degli operatori sanitari.
Questo investimento mira a superare le attuali disomogeneità tra le soluzioni regionali in termini di contenuti, tecnologie informatiche, processi e utilizzo.
Entro il 2025, l’85% dei medici di base dovrà alimentare il FSE, anche se attualmente circa il 96% lo utilizza già almeno per le prescrizioni.
Inoltre, entro il 2026 tutte le Regioni e Province Autonome dovranno adottare e utilizzare attivamente il FSE.
A regime, il FSE diventerà il punto di accesso esclusivo al Sistema Sanitario Nazionale per cittadini, operatori sanitari e medici, dando vita a un database nazionale che raccoglie tutte le informazioni cliniche.
L’obiettivo è creare un sistema sanitario più efficiente, meno costoso e in grado di fornire risposte tempestive alle necessità di salute, grazie all’omogeneità e all’interoperabilità dei dati contenuti nel FSE, assicurata a livello nazionale.
Questo investimento rappresenta una delle sfide più rilevanti del PNRR nella Missione Salute e avrà un impatto significativo sulla vita quotidiana dei cittadini, semplificando l’accesso ai servizi sanitari e garantendo la continuità assistenziale su tutto il territorio.
Big Data e AI in Sanità
La possibilità di utilizzare i big data e l’intelligenza artificiale stravolge l’assunto epistemologico principale della pratica clinica contemporanea, ossia la Evidence-Based Medicine (EBM), definita come “il processo della ricerca, della valutazione e dell’uso sistematico dei risultati della ricerca contemporanea come base per le decisioni cliniche”.
Con l’utilizzo dei big data e dell’intelligenza artificiale nasce, invece, la medicina basata su ciò che non è evidente per il singolo medico umano, ma può diventare evidente grazie alla capacità di queste tecnologie di considerare e processare molte più informazioni di quanto sia possibile ad un essere umano.
Oggi, con l’utilizzo dei big data in sanità e delle tecniche di deep learning, siamo in grado di fare una effettiva medicina predittiva e preventiva molto tempo prima della comparsa dei sintomi.
Questo costituisce un notevole vantaggio soprattutto per le patologie croniche e ingravescenti.
L’accesso istantaneo all’intero set di dati consente di prevedere l’evoluzione del quadro clinico attraverso algoritmi decisionali di supporto che rendono maggiormente efficiente l’intero processo.
Il tutto può essere realizzato enfatizzando la natura costruttivistica del processo, finalizzata a portare un notevole vantaggio a tutti gli stakeholder interessati nel percorso di cura e assistenza dell’individuo.
Il monitoraggio dello stato di salute, la prevenzione di situazioni critiche e il supporto ad attività quotidiane rappresentano, quindi, un ambito applicativo emergente a livello sanitario, con particolare riferimento alle persone fragili, anziane e con patologie croniche.
L’intelligenza artificiale, attraverso la sua integrazione con le analisi di big data in sanità, ha rivoluzionato l’approccio alla diagnosi e al trattamento dei pazienti nel settore dell’healthcare.
Grandi set di dati composti da cartelle cliniche elettroniche, genomi e immagini radiologiche possono essere analizzati per identificare modelli complessi che sfuggono alla percezione umana. Ad esempio, l’utilizzo di big data in radiologia può supportare la diagnosi precoce del cancro, identificando modelli precedentemente poco visibili all’occhio umano.
Linee Guida FSE 2.0
Le linee guida per l’attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) 2.0, pubblicate a luglio 2022, mirano a superare l’attuale disomogeneità tra le soluzioni regionali in termini di contenuti, tecnologie informatiche, processi e utilizzo.
Le regioni e le province autonome dovranno adeguarsi a queste linee guida sia per i contenuti che per l’architettura del FSE.
A regime, il FSE diventerà il punto di accesso esclusivo al Sistema Sanitario Nazionale (SSN) per cittadini, operatori sanitari e medici, dalla regione di appartenenza, dando vita a un database nazionale che raccoglie tutte le informazioni cliniche.
Le linee guida prevedono le specifiche tecniche necessarie per garantire l’interoperabilità, introducendo due componenti fondamentali:
- Il Gateway FSE, che verifica la coerenza di applicazione degli standard di dati e documenti;
- L’Ecosistema Dati Sanitari (EDS), che raccoglie e gestisce i dati sanitari.
L’architettura del FSE 2.0 è pensata per trasmettere i dati clinici acquisiti dai sistemi aziendali produttori ai database regionali, garantendo l’interoperabilità e l’interpretazione univoca dei dati secondo modelli standard.
Questo approccio mira a superare la frammentazione e la disomogeneità delle soluzioni regionali, favorendo la condivisione e l’utilizzo dei dati sanitari su tutto il territorio nazionale.
L’adozione delle linee guida FSE 2.0 rappresenta un passo fondamentale verso la digitalizzazione della sanità italiana, consentendo una maggiore efficienza, accessibilità e continuità assistenziale per i cittadini.
Telemedicina per Assistenza Sanitaria Remota
La telemedicina impiega le tecnologie digitali per fornire servizi di assistenza sanitaria in situazioni in cui paziente e personale sanitario si trovano in localizzazioni differenti.
L’obiettivo è mettere in atto il principio della casa come primo luogo di cura, facilitare la presa in carico dei sistemi di cura territoriali, favorire la deospedalizzazione, potenziare e migliorare le cure di prossimità.
La diffusione della telemedicina dovrebbe contribuire a colmare il divario e le disparità territoriali in termini di offerta sanitaria, oltre a migliorare la qualità clinica e l’accessibilità ai servizi su tutto il territorio nazionale.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha assegnato inizialmente un miliardo di euro per lo sviluppo su larga scala della telemedicina, successivamente incrementato con 500 milioni di euro all’interno di una rimodulazione della Missione 6.
Di conseguenza, gli obiettivi sono stati aumentati a 300mila assistiti con servizi di telemedicina entro il 2025.
La Piattaforma Nazionale per i servizi di Telemedicina (PNT) rappresenta il presupposto di una diffusione coordinata, basata sulla realizzazione, la progettazione e la gestione dei servizi a livello centrale, per garantire la governance e il monitoraggio dei processi di telemedicina a livello regionale.
La PNT mira a favorire l’adozione di soluzioni di telemedicina coerenti e interoperabili su tutto il territorio nazionale, evitando la frammentazione e la disomogeneità dei servizi.L’implementazione della telemedicina su larga scala richiede un approccio integrato che coinvolga tutti gli attori del sistema sanitario, dalle regioni alle aziende sanitarie, dai medici di medicina generale agli specialisti, fino ai pazienti stessi.
Sarà necessario definire standard tecnologici e organizzativi, formare il personale sanitario, sensibilizzare i cittadini e garantire l’interoperabilità con il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e gli altri sistemi informativi sanitari.
Integrazione FSE e PNT
Le piattaforme del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e della Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT) sono mutuamente connesse e concorrono nel realizzare processi clinici, di governo tecnologico, di raccolta dati e di messa a disposizione di servizi verso i cittadini e i professionisti sanitari.
Queste piattaforme si appoggiano su strutture cloud e logiche a microservizi, in grado di abilitare il riuso di servizi e funzioni comuni.
Una volta definite le linee guida e i principi, la fase più difficile è la messa a terra del sistema nel suo complesso, che richiede la capacità di scelta degli enti regionali e delle aziende sanitarie, oltre alla collaborazione attiva dei fornitori delle soluzioni applicative e infrastrutturali.
Per avviare l’integrazione in produzione con il Gateway FSE 2.0, i FSE regionali devono completare la procedura di accreditamento, ossia il processo di verifica tecnica di aderenza alle specifiche tecniche relative al FSE 2.0, attraverso test case messi a disposizione dei produttori di applicativi.
Per quanto riguarda la realizzazione della PNT, la gara, svolta da Agenas (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali), è stata assegnata al Raggruppamento Temporaneo di Impresa (RTI) costituito da Engineering Ingegneria Informatica e Almaviva.
Tuttavia, le soluzioni territoriali dovranno essere in grado di integrarsi con la piattaforma nazionale, garantendo l’interoperabilità e la condivisione dei dati.L’integrazione tra FSE e PNT rappresenta un passo fondamentale per la digitalizzazione della sanità italiana, consentendo una maggiore continuità assistenziale, una migliore presa in carico dei pazienti e un’erogazione più efficiente dei servizi sanitari su tutto il territorio nazionale.
Rivoluzione Digitale in Sanità
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha dichiarato che con il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) 2.0 è stato “avviato il motore della rivoluzione digitale in sanità”.
Il FSE 2.0 avrà un impatto significativo sulla vita quotidiana dei cittadini, semplificando l’accesso ai servizi sanitari e garantendo la continuità assistenziale su tutto il territorio nazionale.
Schillaci ha sottolineato che il FSE costituisce una delle sfide più rilevanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nella Missione Salute, con uno stanziamento di 1,3 miliardi di euro per la sua piena implementazione.
Questo strumento supporterà la creazione di un sistema sanitario più efficiente, meno costoso e in grado di fornire risposte tempestive alle necessità di salute, grazie all’omogeneità e all’interoperabilità dei dati contenuti, assicurata a livello nazionale.Il ministro ha evidenziato i progressi nella diffusione dei servizi di base del FSE nelle regioni italiane, con l’81% delle regioni che consente di scegliere e revocare il medico di famiglia, richiedere o rinnovare le esenzioni, il 71% che permette di prenotare prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale e il 67% che offre la possibilità di pagare ticket e prestazioni attraverso il FSE.
Tuttavia, Schillaci ha riconosciuto che lo sviluppo del FSE non è omogeneo su tutto il territorio nazionale, pur registrando una crescita ovunque. Il FSE, insieme alla telemedicina e alla digitalizzazione delle strutture, rappresenta il traino della digitalizzazione della sanità italiana, avvicinando i servizi ai cittadini e favorendo una presa in carico più integrata dei pazienti
FSE: Benefici per i Cittadini
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha sottolineato che il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) avrà un impatto significativo sulla vita quotidiana dei cittadini, semplificando l’accesso ai servizi sanitari e garantendo la continuità assistenziale su tutto il territorio nazionale.
Schillaci ha evidenziato che il FSE costituisce una delle sfide più rilevanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nella Missione Salute, con uno stanziamento di 1,3 miliardi di euro per la sua piena implementazione.
Questo strumento supporterà la creazione di un sistema sanitario più efficiente, meno costoso e in grado di fornire risposte tempestive alle necessità di salute, grazie all’omogeneità e all’interoperabilità dei dati contenuti, assicurata a livello nazionale.L’obiettivo è realizzare un sistema sanitario digitale incentrato sul paziente, che offra servizi più accessibili, personalizzati ed efficienti, migliorando gli outcome clinici e la qualità di vita dei cittadini.
Progressi Sanità Digitale Regionale
Durante la prima tappa del convegno sul Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) 2.0 a Roma, a cui seguiranno Cernobbio e Bari, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha presentato i dati forniti dal Cruscotto di monitoraggio del Dipartimento per la transizione digitale, che mostrano i progressi della cultura della sanità digitale in Italia.Nella maggioranza delle regioni, sul FSE sono già attivi i servizi di base:
- Nell’81% delle regioni si può scegliere e revocare il medico di famiglia
- Nell’81% si possono richiedere o rinnovare le esenzioni
- Nel 71% si prenotano prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale
- Nel 67% si possono anche pagare ticket e prestazioni
Tuttavia, Schillaci ha evidenziato che lo sviluppo del FSE, che insieme alla telemedicina e alla digitalizzazione delle strutture rappresenta il traino dell’Italia digitale e avvicinerà la sanità ai cittadini agevolando una presa in carico più integrata, non è omogeneo in tutto il Paese.
Le regioni partivano da livelli diversi, ma ovunque si registra una crescita, e questo è un dato positivo secondo il ministro.
L’obiettivo è arrivare ad un’applicazione più uniforme del FSE su tutto il territorio nazionale, aiutando le regioni con più difficoltà ad adeguarsi agli standard nazionali promossi dal governo.
Questo processo di armonizzazione dei diversi sistemi regionali richiederà tempo e risorse, ma rappresenta un passo fondamentale per realizzare una sanità digitale più efficiente, accessibile e incentrata sul paziente.
Pagamento Ticket Online FSE
Una delle funzioni chiave del nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) 2.0 sarà la possibilità di pagare i ticket sanitari direttamente online.
Gli utenti potranno accedere a questo servizio dal menu principale del loro FSE, selezionando la voce “Pagamento on line”.
Questo servizio consentirà agli utenti di visualizzare il riepilogo dei pagamenti già effettuati in precedenza, fornendo una panoramica completa delle spese sanitarie sostenute. Inoltre, sarà possibile effettuare nuovi pagamenti dei ticket in modo rapido e sicuro direttamente tramite l’FSE, senza doversi recare fisicamente presso le strutture sanitarie o utilizzare altri canali di pagamento.
Il pagamento online dei ticket sanitari tramite l’FSE rappresenta un importante passo avanti nella digitalizzazione dei servizi sanitari, semplificando notevolmente il processo per i cittadini e riducendo i tempi di attesa e le code presso gli sportelli. Inoltre, questa funzione contribuirà a migliorare la trasparenza e la tracciabilità dei pagamenti, consentendo un monitoraggio più efficace delle spese sanitarie sia per i cittadini che per le amministrazioni.
Per garantire la sicurezza delle transazioni, il sistema di pagamento online dell’FSE dovrà essere conforme agli standard di sicurezza più elevati e alle normative sulla protezione dei dati personali, come il GDPR.
Sarà inoltre importante prevedere un’adeguata assistenza agli utenti per guidarli nell’utilizzo di questa nuova funzione e risolvere eventuali problemi tecnici.
Prenotazione Visite ed Esami Online
Un’altra importante funzione del nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) 2.0 sarà la possibilità di prenotare online visite ed esami specialistici.
Gli utenti potranno accedere a questo servizio direttamente dal loro FSE, semplificando notevolmente il processo di prenotazione e riducendo i tempi di attesa.
Il sistema di prenotazione online dell’FSE consentirà agli utenti di cercare e selezionare le prestazioni sanitarie desiderate, scegliendo tra le diverse strutture e i professionisti disponibili.
Sarà possibile visualizzare in tempo reale la disponibilità degli appuntamenti e scegliere la data e l’orario più comodi.
Oltre a effettuare nuove prenotazioni, gli utenti avranno anche la possibilità di modificare o disdire gli appuntamenti già prenotati attraverso l’FSE.
Questo consentirà una maggiore flessibilità nella gestione delle prenotazioni e una riduzione delle mancate presentazioni agli appuntamenti.Inoltre, il sistema permetterà di stampare la documentazione relativa agli appuntamenti prenotati, come i promemoria e le eventuali istruzioni di preparazione all’esame o alla visita. In questo modo, gli utenti avranno sempre a disposizione le informazioni necessarie per presentarsi all’appuntamento.
L’integrazione della prenotazione online di visite ed esami specialistici nell’FSE rappresenta un significativo miglioramento nell’accessibilità e nella fruibilità dei servizi sanitari per i cittadini.
Questa funzione contribuirà a ridurre i tempi di attesa, a ottimizzare l’utilizzo delle risorse sanitarie e a migliorare la continuità assistenziale, favorendo una maggiore integrazione tra i diversi livelli di cura.
Salto Culturale nella Sanità Digitale
La cultura dell’e-health sta facendo enormi passi avanti in Italia, come evidenziato dal Sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti, durante la presentazione del nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) 2.0 presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Butti ha sottolineato l’importanza di un salto culturale per realizzare la trasformazione digitale della sanità italiana.
Anche il Sottosegretario di Stato alla Salute, Marcello Gemmato, intervenuto alla presentazione, ha evidenziato la necessità di sviluppare una nuova cultura del dato sanitario in Italia, affermando che “l’intelligenza artificiale sarà fondamentale” in questo processo.
La diffusione della cultura dell’e-health è un presupposto essenziale per l’adozione su larga scala di strumenti come il FSE 2.0, la telemedicina e altre soluzioni digitali in ambito sanitario. Questo richiede un cambio di paradigma nel modo in cui i dati sanitari vengono raccolti, gestiti e utilizzati, nonché una maggiore consapevolezza da parte di cittadini, operatori sanitari e istituzioni sui benefici e le potenzialità delle tecnologie digitali per migliorare la qualità dell’assistenza e l’efficienza del sistema sanitario.
L’intelligenza artificiale, in particolare, può svolgere un ruolo chiave nella trasformazione digitale della sanità, consentendo di analizzare grandi quantità di dati sanitari per supportare la diagnosi, la personalizzazione delle terapie, la prevenzione delle malattie e il processo decisionale clinico.
Tuttavia, per sfruttare appieno le potenzialità dell’AI in ambito sanitario, è necessario sviluppare competenze specifiche, definire standard etici e normativi, e garantire la qualità e l’interoperabilità dei dati.In questo contesto, iniziative come la presentazione del FSE 2.0 e il coinvolgimento attivo delle istituzioni e degli stakeholder del settore rappresentano passi importanti per promuovere la cultura dell’e-health e accelerare la digitalizzazione del sistema sanitario italiano, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Cambio Medico Online FSE
Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) 2.0 consentirà agli utenti di cambiare o revocare il proprio medico di famiglia direttamente online, senza doversi recare fisicamente presso gli uffici delle Aziende Sanitarie Locali (ASL).
Questa funzione semplificherà notevolmente il processo di scelta o revoca del medico, rendendolo più accessibile e conveniente per i cittadini.Gli utenti potranno accedere al servizio di scelta o revoca del medico di famiglia dal menu principale del loro FSE, selezionando la voce “Cambio/Revoca medico di famiglia”.
Il sistema mostrerà l’elenco dei medici disponibili nel comune di residenza dell’utente, con informazioni dettagliate su ciascun professionista, come il nome, l’indirizzo dello studio e gli orari di visita.
L’utente potrà quindi selezionare il nuovo medico di famiglia desiderato tra quelli disponibili e confermare la scelta attraverso l’FSE. In caso di revoca del medico attuale senza scelta di un nuovo professionista, sarà sufficiente selezionare l’opzione corrispondente e confermare l’operazione.
Il sistema FSE invierà automaticamente la richiesta di cambio o revoca del medico all’ASL competente, che provvederà ad aggiornare l’assegnazione del medico di famiglia per l’utente. L’utente riceverà una notifica dell’avvenuta modifica e potrà visualizzare i dati del nuovo medico direttamente nel proprio FSE.
Questa funzione di scelta o revoca online del medico di famiglia attraverso l’FSE rappresenta un importante passo avanti nella digitalizzazione dei servizi sanitari, riducendo i tempi e le procedure burocratiche per i cittadini e migliorando l’efficienza complessiva del sistema sanitario.
Referti e Immagini Online
Una delle funzioni più importanti del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) 2.0 sarà la possibilità per tutti i cittadini di consultare online i propri referti medici e le immagini diagnostiche entro il 2026.
Questa funzione consentirà agli utenti di accedere in modo rapido e semplice ai risultati di esami e visite specialistiche direttamente dal proprio FSE, senza doversi recare fisicamente presso le strutture sanitarie per ritirare la documentazione cartacea.Gli utenti potranno visualizzare e scaricare i referti medici, come i risultati di analisi di laboratorio, referti radiologici e altre tipologie di esami diagnostici. Inoltre, sarà possibile accedere alle immagini diagnostiche, come radiografie, TAC, risonanze magnetiche e altre indagini per immagini.La consultazione online dei referti e delle immagini diagnostiche attraverso l’FSE offrirà numerosi vantaggi per i cittadini:
- Maggiore accessibilità: i pazienti potranno accedere ai propri dati clinici in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, senza vincoli di orario o necessità di spostamenti.
- Riduzione dei tempi di attesa: non sarà più necessario attendere la disponibilità dei referti cartacei o recarsi presso le strutture sanitarie per ritirarli, con un notevole risparmio di tempo.
- Miglioramento della continuità assistenziale: la condivisione dei referti tra i diversi professionisti sanitari coinvolti nel percorso di cura del paziente sarà più immediata ed efficiente, favorendo una migliore coordinazione e continuità delle cure.
- Empowerment del paziente: l’accesso diretto ai propri dati clinici consentirà ai pazienti di essere più informati e consapevoli del proprio stato di salute, promuovendo un ruolo attivo nella gestione della propria salute.
Per garantire la massima tutela della privacy e la sicurezza dei dati, l’accesso ai referti e alle immagini diagnostiche attraverso l’FSE sarà consentito solo agli utenti autorizzati, previa autenticazione con sistemi di identità digitale sicuri, come SPID o CIE.
Inoltre, saranno implementate adeguate misure di protezione dei dati, come la crittografia e la tracciabilità degli accessi, per prevenire usi impropri o accessi non autorizzati.
Percorso Nazionale per FSE Omogeneo
Il governo ha avviato un percorso nazionale per arrivare ad un’applicazione più omogenea del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) su tutto il territorio. Il 7 settembre 2023 è stato licenziato il primo decreto che consente alle regioni di adeguarsi allo standard nazionale promosso dal governo.
Il Sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti, ha spiegato che sono in fase di scambio di idee con il Garante Privacy per il decreto sui dati sanitari, a cui seguirà a breve un altro provvedimento per la piattaforma della sanità digitale.
Per questo progetto sono a disposizione 1,3 miliardi di euro di risorse per il “Single Digital Gateway”, destinati allo sviluppo infrastrutturale delle regioni.
Butti ha sottolineato il grande contributo delle società in-house, grazie alla loro esperienza maturata con le nuove tecnologie sui territori, e ha annunciato che seguiranno altri eventi di comunicazione per far capire ai cittadini, in tutta Italia, come sta cambiando il rapporto con il Sistema Sanitario e i medici.Fino ad oggi, l’FSE poteva essere utilizzato solo a livello territoriale di prossimità, ma ora finalmente i dati sanitari superano i confini regionali di residenza del paziente.
Rispetto alle differenze nell’applicazione dell’FSE sul territorio, Butti ha rilevato che ci sono regioni più avanti e altre meno, ma il governo ha voluto prendere per mano e aiutare proprio le regioni con più difficoltà, con l’obiettivo di arrivare a una applicazione più omogenea.Il governo è positivo sulla possibilità di armonizzare i diversi sistemi regionali: alcune regioni hanno potuto aggiornarsi velocemente con società in-house straordinarie, mentre altre, per miopia e latitanza statale negli anni scorsi, sono state più lente.
L’obiettivo è superare queste disomogeneità e garantire a tutti i cittadini italiani un accesso uniforme ai servizi sanitari digitali attraverso l’FSE.
FSE 2.0 e Intelligenza Artificiale
Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) 2.0, insieme ad altre iniziative come la telemedicina, la sanità iperconnessa, l’anagrafe sanitaria, il passaggio al cloud delle aziende sanitarie, le cartelle cliniche elettroniche e i sistemi informativi ospedalieri, costituisce un importante investimento digitale per la trasformazione della sanità italiana.
Questo processo di digitalizzazione si completa con l’Ecosistema dei Dati Sanitari (EDS), che mette insieme e rielabora dal punto di vista tecnologico tutti i dati raccolti dalle regioni, valorizzando il lavoro fatto dai diversi territori negli ultimi anni. Il completamento dell’EDS è previsto per il 2025.In questo percorso di trasformazione della sanità, l’Intelligenza Artificiale (AI) avrà un ruolo fondamentale.
Il governo si sta prodigando sul tema dell’AI anche in rapporto con gli altri Stati UE e nel consesso del G7.
Secondo il Sottosegretario alla Trasformazione Digitale, Alessio Butti, è fondamentale cambiare il paradigma sul dato, non solo sanitario, e sviluppare una nuova cultura del dato in Italia, coniugando gli aspetti della necessità sanitaria con le potenzialità tecnologiche, e quindi una cultura della qualità del dato.
L’AI consentirà di intervenire customizzando le terapie, ma anche di potenziare la capacità predittiva per ragionare su quello che potrebbe accadere in futuro. Il salto culturale sarà fondamentale per entrare nell’economia del remoto, garantita dalla tecnologia e dall’AI, con il medico che sarà più vicino al paziente, conoscendolo sotto più livelli di salute.
Grazie ad un utilizzo attento dei dati con l’AI, ad esempio, sarà possibile lanciare un alert sanitario per il medico di base, che potrà così verificare livelli fuori norma e attivare il ricovero se necessario o terapie specifiche.
L’integrazione dell’AI nel sistema sanitario digitale rappresenta quindi un’opportunità per migliorare la qualità dell’assistenza, personalizzare le cure e prevenire le malattie, sfruttando appieno il potenziale dei dati sanitari raccolti attraverso l’FSE e l’EDS.
Sicurezza, Formazione e Efficienza
im-servizitecnici.co…
L’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) 2.0 e delle altre iniziative di digitalizzazione della sanità dovrebbe essere sostenuta da rigorosi protocolli di sicurezza per garantire la privacy dei dati degli utenti. La protezione dei dati sanitari è un aspetto fondamentale per assicurare la fiducia dei cittadini nel sistema e promuovere l’adozione diffusa degli strumenti digitali.
In questa fase di transizione, il coinvolgimento dei medici di base è essenziale per il successo del FSE.
Sono previste attività di formazione specifiche per oltre 50.000 medici di base, con l’obiettivo di aiutarli a utilizzare efficacemente il FSE, riducendo la burocrazia e migliorando la qualità del tempo speso con i pazienti.
Questa “sburocratizzazione” è vitale per alleggerire il carico di lavoro amministrativo dei medici e aumentare l’efficienza nel trattamento dei pazienti. Liberando i professionisti sanitari da incombenze burocratiche, si potrà dedicare più tempo alla cura diretta dei pazienti e al miglioramento della qualità dell’assistenza.
L’efficacia del FSE non si limita solo a migliorare l’accesso ai servizi sanitari per i cittadini, ma mira anche a creare un sistema sanitario più efficiente e meno costoso nel suo complesso.
La digitalizzazione dei processi, la condivisione dei dati clinici e l’integrazione tra i diversi livelli di cura possono contribuire a ridurre sprechi, duplicazioni di esami e prestazioni inappropriate, con un impatto positivo sulla sostenibilità economica del sistema sanitario.Inoltre, l’FSE e gli altri strumenti digitali possono fornire dati preziosi per la pianificazione sanitaria, la ricerca clinica e l’identificazione di aree di miglioramento.
L’analisi dei dati aggregati e anonimizzati può supportare decisioni basate sull’evidenza e favorire l’allocazione ottimale delle risorse, contribuendo a un sistema sanitario più efficiente e orientato al valore per il paziente.
Sicurezza, Formazione Medici, Efficienza FSE
L’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e delle altre iniziative di digitalizzazione della sanità deve essere sostenuta da rigorosi protocolli di sicurezza per garantire la privacy dei dati degli utenti.
Vista la particolare sensibilità dei dati archiviati nel FSE, è necessario adottare misure di sicurezza adeguate a garantire la certezza dell’origine dei dati, la loro correttezza e attualità, e l’accessibilità solo da parte di soggetti specificamente legittimati.Il coinvolgimento dei medici di base è essenziale in questa fase di transizione verso la sanità digitale. Sono previste attività di formazione specifiche per oltre 50.000 medici di base, con l’obiettivo di aiutarli a utilizzare efficacemente il FSE, riducendo la burocrazia e migliorando la qualità del tempo speso con i pazienti.
Questa “sburocratizzazione” è vitale per alleggerire il carico di lavoro amministrativo dei medici e aumentare l’efficienza nel trattamento dei pazienti, consentendo di dedicare più tempo alla cura diretta dei pazienti e al miglioramento della qualità dell’assistenza.L’efficacia del FSE non si limita solo a migliorare l’accesso ai servizi sanitari per i cittadini, ma mira anche a creare un sistema sanitario più efficiente e meno costoso nel suo complesso.
La digitalizzazione dei processi, la condivisione dei dati clinici e l’integrazione tra i diversi livelli di cura possono contribuire a ridurre sprechi, duplicazioni di esami e prestazioni inappropriate, con un impatto positivo sulla sostenibilità economica del sistema sanitario.Inoltre, l’FSE e gli altri strumenti digitali possono fornire dati preziosi per la pianificazione sanitaria, la ricerca clinica e l’identificazione di aree di miglioramento.
L’analisi dei dati aggregati e anonimizzati può supportare decisioni basate sull’evidenza e favorire l’allocazione ottimale delle risorse, contribuendo a un sistema sanitario più efficiente e orientato al valore per il paziente.