La recente approvazione della legge contro il cyberbullismo introduce significative novità per le scuole italiane, imponendo misure preventive ed educative per contrastare questo fenomeno. La normativa prevede l’istituzione di tavoli tecnici e di monitoraggio, coinvolgendo studenti, insegnanti e famiglie, e promuove l’educazione all’uso consapevole della rete, con l’obiettivo di tutelare i minori e creare un ambiente scolastico più sicuro.Inserisci sezione
Il Ruolo del Dirigente Scolastico
Il Dirigente Scolastico, secondo la legge 107/2015, ha un ruolo strategico e responsabile, che si estende alla gestione direzionale, organizzativa e di coordinamento dell’istituzione scolastica. È il decisore principale nell’utilizzo delle risorse umane, finanziarie e strumentali, lavorando in sinergia con il Collegio dei docenti, il Consiglio d’Istituto e altre componenti della comunità scolastica per la definizione e attuazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF).Le competenze del Dirigente Scolastico includono la gestione unitaria dell’istituzione, la rappresentanza legale, e la responsabilità della gestione delle risorse finanziarie e strumentali. È responsabile dei risultati del servizio e deve rispettare le competenze degli organi collegiali scolastici. Ha poteri autonomi di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane, organizzando l’attività scolastica secondo criteri di efficienza ed efficacia formativa.Il Dirigente Scolastico deve anche intessere relazioni positive con vari interlocutori, incluse famiglie, istituzioni locali e altre agenzie formative, per creare un buon clima relazionale. È incaricato di predisporre una relazione annuale sull’andamento didattico e disciplinare della scuola, illustrandola al Consiglio di Istituto. Inoltre, adotta misure disciplinari in caso di comportamenti scorretti, bilanciando autorevolezza e diplomazia per promuovere il miglioramento continuo.La riforma dell’organizzazione amministrativa ha trasformato i Dirigenti Scolastici in manager pubblici con ampi poteri di gestione, ma anche con maggiori responsabilità nella realizzazione degli obiettivi e dei risultati delle strutture amministrative. Essi gestiscono la parte finanziaria, tecnica e amministrativa, adottando tutti gli atti che impegnano l’amministrazione verso l’esterno, con poteri autonomi di spesa e organizzazione delle risorse umane.
Progetti di Educazione alla Legalità
L’educazione alla legalità nelle scuole italiane mira a sviluppare nei giovani il rispetto delle regole, la partecipazione attiva alla vita sociale e civile, e la responsabilità verso la comunità.
Questo obiettivo si realizza attraverso una serie di progetti e attività che vanno oltre la semplice informazione, puntando ad un coinvolgimento pratico e consapevole degli studenti.Uno dei metodi utilizzati è l’implementazione di laboratori educativi, come il “Laboratorio dei fumetti” e il “Laboratorio teatrale”. Il primo si concentra sulla diversità, guidando i ragazzi nella creazione di fumetti che trattano questo tema, utilizzando il cooperative learning e strumenti creativi o tecnologici.
Il secondo sfrutta l’arte della recitazione per far vivere ai partecipanti l’esperienza della diversità, attraverso la scrittura e la rappresentazione di piccoli copioni.Il Ministero dell’Istruzione (Miur) supporta le scuole con un quadro di riferimento per predisporre un’offerta formativa che valorizzi l’educazione alla convivenza civile e alla legalità.
Questo include percorsi educativi che coprono l’educazione alla cittadinanza attiva, il contrasto ai fenomeni mafiosi e alla criminalità organizzata, e la conoscenza della Costituzione e delle istituzioni italiane ed europee.
La legge 92 del 2019 ha reintrodotto l’insegnamento dell’educazione civica, includendo l’educazione alla legalità come uno degli obiettivi principali.L’educazione alla legalità non si limita alla teoria, ma include anche attività pratiche come incontri con esperti, cineforum, ricerche sul territorio, scambi culturali, e laboratori sulla gestione del conflitto.
Queste attività mirano a sviluppare una profonda consapevolezza dei diritti di cittadinanza e dei valori della democrazia, promuovendo un’azione di lotta radicata nella cultura dei giovani contro il fenomeno criminale.Inoltre, la scuola collabora con varie istituzioni e associazioni per organizzare conferenze e incontri con magistrati, forze dell’ordine e associazioni come Libera, al fine di promuovere la cultura della legalità e il contrasto alle mafie.
Questi interventi esterni sono fondamentali per sensibilizzare gli studenti sui temi della legalità e per sviluppare in loro una coscienza civile e la convinzione che la legalità conviene.Infine, l’educazione alla legalità è vista come uno strumento efficace contro la dispersione scolastica, la microdelinquenza e il bullismo.
La scuola, attraverso il lavoro di gruppo e la promozione delle regole comuni, contribuisce a formare cittadini consapevoli e responsabili, capaci di esercitare i propri diritti e doveri di cittadinanza.
Il Tavolo Tecnico del Ministero dell’Istruzione
Il Tavolo Tecnico del Ministero dell’Istruzione è un organismo istituito per affrontare e risolvere questioni specifiche nel campo dell’istruzione e della ricerca.
Questo strumento di concertazione coinvolge rappresentanti del Ministero, delle organizzazioni sindacali e di altri enti interessati, con l’obiettivo di discutere e definire strategie comuni su vari temi educativi.
Uno degli esempi di attività del Tavolo Tecnico è la definizione dei requisiti per i corsi di studio totalmente o prevalentemente a distanza. Questo tavolo ha il compito di stabilire criteri e linee guida per garantire la qualità e l’efficacia dei percorsi formativi online, assicurando che rispettivo standard adeguati di trasparenza e accessibilità.
Il Tavolo Tecnico è anche coinvolto nella promozione dell’educazione alle differenze, sostenendo l’iniziativa volte a favorire l’inclusione e la diversità nelle scuole di ogni ordine e grado.
Queste attività mirano a creare un ambiente scolastico più inclusivo e rispettoso delle differenze culturali, sociali e personali degli studenti.Inoltre, il Tavolo Tecnico gioca un ruolo cruciale nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in ambito educativo.
Durante gli incontri, vengono discusse le modalità di utilizzo dei fondi europei per migliorare le infrastrutture scolastiche, potenziare la formazione del personale docente e promuovere l’innovazione didattica.
Questi incontri vedono la partecipazione attiva delle organizzazioni sindacali, che contribuiscono con le loro proposte e osservazioni.Il Tavolo Tecnico rappresenta quindi un importante strumento di dialogo e collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione e gli altri attori del sistema educativo, finalizzato a migliorare la qualità dell’istruzione ea rispondere in modo efficace alle sfide emergenti nel settore.
Definizione e prevenzione del bullismo
La nuova legge fornisce una definizione precisa di bullismo, descrivendolo come “aggressione o molestia reiterate, da parte di un singolo o di un gruppo di persone, contro un minore o un gruppo di minori”, che provocano “sentimenti di ansia, timore, isolamento o emarginazione attraverso atti e comportamenti vessatori, pressioni o violenze fisiche o psicologiche, istigazione al suicidio o all’autolesionismo, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni”.Per affrontare questo fenomeno, la legge prevede l’istituzione di un tavolo tecnico presso il Ministero dell’Istruzione, composto da rappresentanti di vari ministeri e da esperti in psicologia, pedagogia e comunicazioni sociali.
Questo tavolo avrà il compito di redigere un piano d’azione integrato per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo, coinvolgendo servizi socio-educativi, scuole, enti locali, organizzazioni sportive e del terzo settore.Inoltre, la legge prevede l’organizzazione di periodiche campagne informative di prevenzione e sensibilizzazione sui fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, al fine di aumentare la consapevolezza e promuovere comportamenti positivi.
Un’altra novità introdotta è la possibilità per le regioni di fornire un servizio di sostegno psicologico agli studenti, attraverso accordi con le scuole. Questo servizio mira a supportare gli studenti coinvolti in episodi di bullismo o cyberbullismo, sia come vittime che come responsabili.
Misure Rieducative per Minori
L’articolo 2 apporta modifiche significative al regio decreto-legge del 20 luglio 1934, n. 1404, riguardante l’istituzione e il funzionamento del tribunale per i minorenni. Le modifiche includono l’introduzione di misure rieducative per i minori con condotte aggressive, come percorsi di mediazione e progetti di intervento educativo.
Questi percorsi mirano a rieducare i minori attraverso attività che promuovono la responsabilità e la consapevolezza delle proprie azioni, riducendo così il rischio di recidiva.Inoltre, i servizi sociali sono obbligati a trasmettere relazioni periodiche sui progetti di intervento educativo.
Queste relazioni devono documentare i progressi dei minori coinvolti e valutare l’efficacia delle misure adottate. L’obiettivo è garantire un monitoraggio continuo e un adattamento tempestivo delle strategie rieducative, in modo da rispondere efficacemente alle esigenze specifiche di ciascun minore.
Assistenza e Prevenzione Bullismo
L’articolo 3 della nuova legge delega al Governo l’adozione di misure specifiche per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo.
Tra le principali disposizioni, vi è il potenziamento del servizio di assistenza mediante il numero pubblico “Emergenza infanzia 114”, che fornisce supporto immediato alle minori vittime di bullismo e cyberbullismo.Inoltre, l’ISTAT sarà incaricato di svolgere rilevazioni biennali sui fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, al fine di monitorare l’andamento e l’incidenza di questi fenomeni nel tempo.
Questi dati saranno fondamentali per sviluppare strategie di intervento più mirate ed efficaci.La legge prevede anche che nei contratti con i fornitori di servizi di comunicazione siano inserite avvertenze specifiche a tutela dei minori.
Queste avvertenze mirano a sensibilizzare gli utenti sui rischi associati all’uso improprio della rete ea promuovere comportamenti responsabili e sicuri.Infine, la promozione di campagne informative sull’uso consapevole della rete internet è un altro punto chiave dell’articolo 3.
Queste campagne, rivolte sia ai minori che agli adulti, hanno l’obiettivo di educare all’uso critico e consapevole delle tecnologie digitali , riducendo così il rischio di esposizione a comportamenti dannosi e pericolosi.
Giornata del Rispetto
L’articolo 4 della nuova legge istituisce la “Giornata del rispetto”, che sarà celebrata il 20 gennaio di ogni anno.
Questa giornata è dedicata alla sensibilizzazione sui temi del rispetto e della non violenza, con l’obiettivo di promuovere una cultura di tolleranza e inclusione. La scelta del 20 gennaio non è casuale: è il giorno in cui Willy Monteiro, un giovane che ha perso la vita intervenendo per difendere un amico, avrebbe compiuto gli anni.
La sua storia è diventata un simbolo di coraggio e altruismo, e la giornata vuole onorare la sua memoria e il suo esempio di dedizione e rispetto per gli altri.Durante la Giornata del rispetto, le scuole italiane sono invitate a organizzare attività educative e di sensibilizzazione.
Queste possono includere la lettura e il commento di frasi e poesie che insegnano il rispetto per l’altro, l’accettazione delle idee altrui, e la valorizzazione delle diversità come arricchimento. Gli studenti sono incoraggiati a condividere le loro esperienze e riflessioni sul tema della discriminazione, traducendole in disegni, testi, cartelloni e persino brevi filmati.
Queste attività mirano a creare un clima di grande coinvolgimento e spontaneità, promuovendo valori come l’amicizia e la libertà.La Giornata del rispetto è stata istituita con un emendamento approvato dalla Camera dei Deputati e inserita nella legge contro il bullismo e il cyberbullismo.
Essa rappresenta un momento specifico di approfondimento e riflessione sul significato profondo del rispetto, considerato un principio fondamentale per ogni altro sentimento e ideale.
La giornata offre agli studenti di tutta Italia l’opportunità di riflettere su questi temi e di partecipare a progetti e iniziative che promuovono il rispetto in tutte le sue forme.
Regolamento Diritti e Doveri
L’articolo 5 introduce modifiche al Regolamento dei Diritti e Doveri dello Studente per garantire una maggiore emersione e gestione di episodi di bullismo, cyberbullismo, uso di alcool e sostanze stupefacenti. Queste modifiche mirano a creare un ambiente scolastico più sicuro e responsabile, promuovendo la consapevolezza e il rispetto delle regole tra gli studenti.
Gli studenti hanno il diritto di essere informati e supportati in caso di episodi di bullismo e cyberbullismo.
Il regolamento prevede che gli studenti possano rivolgersi al Comitato di tutela dei diritti per segnalazione eventuali inadempienze relative agli articoli della Carta e di qualsiasi altro regolamento dell’istituto. Inoltre, gli studenti hanno il diritto di partecipare attivamente alla vita scolastica e di esprimere le proprie opinioni in un ambiente che rispetti la loro dignità e riservatezza.
Per quanto riguarda i doveri, gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e rispettoso nei confronti dei docenti, del personale scolastico e dei compagni.
Devono osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche e non arrecare danni alle strutture e al patrimonio scolastico. Inoltre, è previsto il divieto di utilizzo del cellulare durante le ore di lezione, in linea con le norme di comportamento corretto e rispettoso.
Il regolamento include anche disposizioni specifiche per l’uso di alcool e sostanze stupefacenti.
Gli studenti devono uniformarsi alla normativa vigente in materia di fumo e sostanze stupefacenti, rispettando le regole stabilite dall’istituto per garantire un ambiente scolastico sano e sicuro. In caso di violazione di queste norme, sono previste sanzioni disciplinari che possono includere la sospensione o altre misure rieducative.Infine, il regolamento sottolinea l’importanza della collaborazione tra scuola e famiglia.
Le famiglie devono essere informate tempestivamente in caso di scioperi o altre situazioni che possono influire sulla frequenza scolastica degli studenti. Questo approccio collaborativo è essenziale per affrontare efficacemente i problemi di bullismo, cyberbullismo e uso di sostanze, promuovendo un ambiente educativo positivo e inclusivo per tutti gli studenti.
Responsabilità Genitoriale nel Cyberbullismo
Secondo la legge italiana, i genitori hanno una responsabilità significativa nei casi di cyberbullismo commessi dai loro figli minorenni. Questa deriva da due principi fondamentali del diritto responsabilità civile: la culpa in vigilando e la culpa in educando
.La colpa nel vigilare si riferisce alla mancanza di un’adeguata vigilanza sul comportamento del minore da parte dei genitori. L’articolo 2048 del Codice Civile afferma che “il padre e la madre, o il tutore sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei figli minori non emancipati o delle persone soggette alla tutela che abitano con essi”.
Ciò significa che i genitori hanno il dovere di controllare e correggere i comportamenti inadeguati dei figli, e possono essere ritenuti responsabili se non esercitano una vigilanza adeguata all’età e indirizzata a prevenire atti illeciti.La colpa nell’educare, invece, riguarda la violazione dei doveri inerenti all’esercizio della responsabilità genitoriale.
La giurisprudenza identifica la colpa del genitore non solo nell’assenza di una corretta attività di vigilanza, ma anche nel comportamento antecedente, ovvero nella mancanza di una buona educazione conforme alle condizioni sociali, familiari, all’età, al carattere e all’indole del minore. Nei casi di cyberbullismo, il genitore deve dimostrare di aver impartito al figlio un’educazione adeguata al rispetto degli altri.In un caso specifico di cyberbullismo, che includeva la condivisione di materiale pedopornografico e la creazione di un falso profilo sociale della vittima, il giudice ha condannato i genitori dei cyberbulli sulla base di entrambi i presupposti: per non aver vigilato sui minori nell’uso del cellulare e del web, e per non averli educati adeguatamente al rispetto degli altri. I genitori sono stati condannati a risarcire i danni subiti dalla vittima, quantificati in oltre ottantamila euro, oltre al rimborso delle spese legali.Inoltre, gli insegnanti e le scuole hanno una responsabilità specifica nella prevenzione e gestione dei casi di cyberbullismo.
Gli insegnanti hanno il dovere di vigilare sul comportamento degli studenti e di segnalare eventuali episodi di bullismo. Le scuole, invece, hanno una responsabilità organizzativa (colpa nell’organizzare) e devono adottare misure adeguate per creare un ambiente sicuro e prevenire comportamenti illeciti.In sintesi, la legge italiana attribuisce una responsabilità significativa ai genitori nei casi di cyberbullismo commessi dai figli minorenni, sia per la mancata vigilanza che per le carenze educative. Questa responsabilità si traduce nell’obbligo di risarcire i danni causa dalle azioni illecite dei figli.
Allo stesso tempo, anche le scuole e gli insegnanti hanno un ruolo cruciale nella prevenzione e gestione di questi fenomeni, attraverso un’adeguata vigilanza e l’adozione di misure organizzative efficaci
Legge 71/2017 sul Cyberbullismo
La Legge 29 maggio 2017, n. 71, nota come “Legge sul Cyberbullismo”, introduce importanti disposizioni per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo in Italia.
Questa legge mira a tutelare i minori ea promuovere un uso consapevole e responsabile della rete internet e dei social media.La legge fornisce per la prima volta una definizione giuridica del termine “cyberbullismo”, descrivendolo come qualsiasi forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzati per via telematica, nonché la diffusione di contenuti online aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo.La legge prevede una serie di misure per contrastare il cyberbullismo, tra cui:
- L’istituzione di un tavolo tecnico presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con il compito di redigere un piano d’azione integrato per il contrasto e la prevenzione del cyberbullismo, e di realizzare un sistema di raccolta di dati per monitorare l’evoluzione dei fenomeni.
- La promozione di campagne informative periodiche di prevenzione e di sensibilizzazione sul fenomeno del cyberbullismo, rivolte ai cittadini, con particolare attenzione ai minori e alle loro famiglie.
- La possibilità per ciascun minore ultraquattordicenne, genitore o esercente la responsabilità sul minore, di inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato personale del minore diffuso nella rete internet.
- L’obbligo per il dirigente scolastico che venga a conoscenza di atti di cyberbullismo di informare tempestivamente i genitori dei minori coinvolti e di attivare adeguate azioni di carattere educativo.
- L’individuazione di un docente referente per le iniziative contro il bullismo e il cyberbullismo in ogni istituto scolastico.
- L’educazione alla legalità e all’uso consapevole di internet da parte delle istituzioni scolastiche.
- La formazione del personale scolastico, la promozione di un ruolo attivo degli studenti e la previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti.
La legge sul cyberbullismo rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei minori online e nella promozione di un uso responsabile della rete. Attraverso un approccio integrato che coinvolge istituzioni, scuole, famiglie e piattaforme digitali, la legge mira a creare un ambiente online più sicuro e rispettoso per tutti i giovani utenti.
Responsabilità Genitori per Figli Minori
La sentenza della Corte di Cassazione, Sezione III civile, n. 3964 del 19 febbraio 2014, affronta il tema della responsabilità dei genitori per i danni causa dai figli minori in ambito di cyberbullismo.
La Suprema Corte ribadisce alcuni principi fondamentali in materia di responsabilità genitoriale.Innanzitutto, la Cassazione conferma che i genitori sono responsabili per culpa in vigilando e culpa in educando, ovvero per non aver adeguatamente vigilato sul comportamento del figlio minore e per non avergli impartito un’educazione consona ai valori della convivenza civile, al rispetto degli altri e delle regole.Nel caso specifico, i genitori sono stati ritenuti responsabili per i danni provocati dal figlio quattordicenne che, insieme ad altri coetanei, aveva creato un falso profilo Facebook della vittima, pubblicando post ingiuriosi e diffamatori.
La Corte ha stabilito che i genitori avrebbero dovuto controllare l’utilizzo che il minore faceva del cellulare e dei social network, ponendo in essere le cautele necessarie per impedire un uso distorto di tali strumenti.Inoltre, la Cassazione ha evidenziato che la responsabilità dei genitori prescinde dall’imputabilità del minore, essendo sufficiente che il fatto dannoso sia stato compiuto dal figlio. L’obbligo di educare la prole e di vigilare sulla stessa grava sui genitori fino alla maggiore età dei figli, a prescindere dalle loro capacità di discernimento.
La Suprema Corte ha anche chiarito che la responsabilità dei genitori è una responsabilità oggettiva, da cui i genitori possono liberarsi solo dimostrando di non aver potuto impedire il fatto. Non basta dimostrare di aver impartito al figlio una buona educazione, ma occorre provare che il comportamento del minore è stato determinato da una causa imprevedibile, inevitabile e non riconducibile a un difetto di vigilanza.In conclusione, questa sentenza ribadisce il principio secondo cui i genitori sono chiamati a rispondere civilmente per i danni cagionati dai figli minori in caso di atti di cyberbullismo, sulla base della culpa in vigilando e della culpa in educando.
Si tratta di una responsabilità oggettiva, da cui i genitori possono liberarsi solo provando l’impossibilità di impedire il fatto dannoso.
La decisione sottolinea l’importanza di un controllo attento da parte dei genitori sull’uso delle tecnologie da parte dei figli e di un’educazione improntata al rispetto degli altri, anche nel mondo virtuale.
Nuovi Strumenti contro il Bullismo
La nuova legge approvata all’unanimità dalla Camera introduce importanti novità per prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo nelle scuole italiane.
Secondo i dati relativi all’anno scolastico 2022/23, questi fenomeni riguardano una parte significativa della popolazione scolastica: un quarto degli studenti ha riferito di essere stato vittima di bullismo almeno una volta, mentre circa l’8% ha subito episodi di cyberbullismo.La legge integra la normativa del 2017 sul cyberbullismo, estendendo le tutele anche al bullismo tradizionale.
Si punta soprattutto sulla prevenzione, privilegiando interventi formativi ed educativi che coinvolgono scuole, enti locali, organizzazioni sportive, Terzo settore e famiglie.Ogni istituto scolastico dovrà adottare un Codice interno per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo, e istituire un tavolo permanente di monitoraggio con rappresentanti di studenti, insegnanti, famiglie ed esperti del settore. I regolamenti di istituto dovranno ricevere le linee di orientamento ministeriali, che indicheranno anche le procedure operative per i dirigenti scolastici.
Quando il presidente verrà a conoscenza di atti di bullismo o cyberbullismo, dovrà applicare questa procedura, informare i genitori e promuovere iniziative educative, eventualmente coinvolgendo la classe in percorsi di mediazione scolastica.
Nei casi più gravi o reiterati, se le iniziative educative non bastano, il dirigente dovrà riferire alle autorità competenti per attivare le nuove “misure rieducative” del tribunale per i minorenni.Queste misure, introdotte modificando il regio decreto del 1934 istitutivo del tribunale minorile, possono essere disposte per minori con condotte irregolari o aggressive, anche in gruppo o per via telematica.
Si può attivare un percorso di mediazione oppure un “progetto di intervento educativo” con finalità rieducativa e riparativa, sotto la direzione dei servizi sociali.Infine, la legge prevede che le Regioni possano fornire alle scuole che lo richiedono un servizio di sostegno psicologico agli studenti, tramite convenzioni con gli uffici scolastici regionali.
Si tratta di una facoltà da realizzare senza nuovi oneri per le finanze pubbliche, ma indicata come un obiettivo da favorire.
Responsabilità Scuola per Bullismo
La sentenza della Corte di Cassazione, Sezione V civile, n. 3784 del 26 gennaio 2018, affronta il tema della responsabilità dei genitori per i danni causa dai figli minori in ambito di cyberbullismo. La Suprema Corte ribadisce alcuni principi fondamentali in materia di responsabilità genitoriale già espressi in precedenti pronunce.In particolare, la Cassazione conferma che i genitori sono responsabili per culpa in vigilando e culpa in educando, ovvero per non aver adeguatamente vigilato sul comportamento del figlio minore e per non avergli impartito un’educazione consona ai valori della convivenza civile e al rispetto degli altri.
Questo principio era già stato affermato nella sentenza n. 3964 del 2014, in cui la Corte aveva ritenuto i genitori responsabili per i danni provocati dal figlio quattordicenne attraverso la creazione di un falso profilo Facebook della vittima.Inoltre, la sentenza n. 3784 del 2018 ribadisce che la responsabilità dei genitori prescinde dall’imputabilità del minore, essendo sufficiente che il fatto dannoso sia stato compiuto dal figlio.
L’obbligo di educare la prole e di vigilare sulla stessa grava sui genitori fino alla maggiore età dei figli, a prescindere dalle loro capacità di discernimento.La Suprema Corte sottolinea anche che la responsabilità dei genitori è una responsabilità oggettiva, da cui i genitori possono liberarsi solo dimostrando di non aver potuto impedire il fatto.
Non basta dimostrare di aver impartito al figlio una buona educazione, ma occorre provare che il comportamento del minore è stato determinato da una causa imprevedibile, inevitabile e non riconducibile a un difetto di vigilanza.In conclusione, questa sentenza si pone in continuità con la precedente giurisprudenza della Cassazione in materia di responsabilità genitoriale per gli atti di cyberbullismo commessi dai figli minori.
La decisione ribadisce l’importanza di un controllo attento da parte dei genitori sull’uso delle tecnologie da parte dei figli e di un’educazione improntata al rispetto degli altri, anche nel mondo virtuale.
I genitori sono chiamati a rispondere civilmente per i danni cagionati dai figli minori sulla base della culpa in vigilando e della culpa in educando, a meno che non dimostrino l’impossibilità di impedire il fatto dannoso
Legge Francese contro il Cyberbullismo
L’Assemblea nazionale francese ha recentemente approvato in prima lettura il progetto di legge per la regolamentazione dello spazio digitale (SREN), che include misure specifiche per contrastare il cyberbullismo.
Questo disegno di legge mira a stabilire un quadro normativo più chiaro e rigoroso per la gestione dei contenuti online e la protezione degli utenti, in particolare dei minori.Una delle disposizioni chiave del progetto SREN riguarda la lotta al cyberbullismo.
La legge prevede l’obbligo per le piattaforme digitali di mettere in atto meccanismi efficaci per la segnalazione e la rimozione rapida di contenuti illeciti, inclusi quelli legati al cyberbullismo. Le piattaforme dovranno inoltre fornire informazioni chiare agli utenti sulle procedure di segnalazione e sui tempi di risposta previsti.Inoltre, il progetto di legge introduce sanzioni più severe per gli autori di atti di cyberbullismo. Le pene potranno includere molte significative e, nei casi più gravi, anche la reclusione.
Queste misure mirano a responsabilizzare maggiormente gli individui che commettono atti di bullismo online e a fornire una tutela più efficace alle vittime.Il testo prevede anche disposizioni specifiche per la protezione dei minori online.
Le piattaforme digitali saranno tenute a implementatori strumenti di controllo parentale ea fornire informazioni adeguate sui rischi legati all’uso dei servizi digitali. Inoltre, saranno promosse campagne di sensibilizzazione e programmi educativi nelle scuole per promuovere un uso consapevole e responsabile di Internet tra i giovani.L’approvazione in prima lettura del progetto SREN rappresenta un passo importante verso una regolamentazione più stringente dello spazio digitale in Francia. Tuttavia, il testo dovrà ancora passare al vaglio del Senato e potrebbe subire modifiche prima dell’approvazione definitiva.
Nonostante ciò, l’iniziativa legislativa dimostra la volontà delle istituzioni francesi di affrontare in modo deciso il problema del cyberbullismo e di garantire un ambiente online più sicuro per tutti gli utenti, in particolare per i minori.In sintesi, il progetto di legge SREN approvato dall’Assemblea nazionale francese introduce misure concrete per contrastare il cyberbullismo, tra cui obblighi più stringenti per le piattaforme digitali, sanzioni più severe per gli autori di atti di bullismo online e disposizioni specifiche per la protezione dei minori.
Questo disegno di legge si inserisce in un quadro più ampio di regolamentazione dello spazio digitale, con l’obiettivo di creare un ambiente online più sicuro e rispettoso per tutti gli utenti